mercoledì 25 giugno 2008

Mi sa che non ho ancora detto niente di Venezia

Domani mi imbarco su un volo da EastMidlands a Venezia. E pure mercoledi' prossimo.

Succede che vado a dare l'esame di stato presso la facolta' di scienze mfn dell'universita' di Venezia. Esame di stato per l'abilitazione alla professione di ingegnere dell'informazione. E mentre sono giu' ne approfitto per fare un salto a casa, e magari pure al mare. Magari becco anche Adam che e' in giro per l'Europa con la sua ciurma. Andiamo per ordine pero', iniziando a spendere due parole sull'esame.

Non ho voglia di iniziare la pallosissima diatriba "informatica vs ingegneria informatica", e dico subito che vado a fare questo esame solamente per sport, dal momento che l'impatto che il successo di questo esame avra' sul mio stipendio sara' qualcosa pari o poco superiore a 0. Parliamo dell'esame in se, che e' piu' interessante.

L'esame di ingegnere dell'informazione presso l'universita' di Venezia e' diviso in 4 parti: due scritti, una prova pratica e un'orale. I due scritti, da 4 ore l'uno, sono concentrati nella giornata di Giovedi' 26 Giugno. Otto ore di scritto quindi, con un'ora di intervallo in mezzo: mi sembra piu' che sostenibile. In fondo, 8 ore a scrivere per un'esame, a fine Giugno, che vuoi che sia. La prova pratica si terra' il 3 Luglio (con buona pace di chi come me dovra' fare avanti e indietro dall'Inghilterra), e sara' di 8 ore anch'essa, senza intervallo pero': insomma, siam gia' stati fortunati ad avere intervallo il 26 Giugno, vuoi mica aiutarli troppo sti ragazzi che, anche se han gia' passato tutti gli esami e la laurea, devono ancora sostenere un esame idiota. Poi c'e' l'orale, che non e' ancora dato sapere quando sara'. Ci sara', forse, poi.

La data del 26 e' stata comunicata intorno a meta' Aprile, quella del 3 Luglio 4 giorni fa, e l'orale non si sa ancora quando. E' qualcosa di ridicolo che non si possano sapere le date in anticipo di almeno un mese: non stiam parlando dell'esame per istrutture di windsurf, ma dell'esame di stato per l'abilitazione ad una professione. Io sono ovviamente un caso sfigato dato che vivo in culo ai lupi e devo prendere aerei - treni - monopattini per arrivare all'uni di Venezia, ma anche uno che semplicemente lavora e deve prendersi i giorni di ferie, che abiti a Mestre o a Darlington non fa molta differenza.

L'esame poi e' una bella incognita: anche dopo aver visto i testi precedenti, non ho la piu' pallida idea di cosa possano chiedere. Frasi come "progettare una infrastruttura informatica" o "descrivere la progettazione di massima delle componenti fisiche e logiche bla bla" a me lasciano sempre un po' il tempo che trovano, ma tant'e', questo e' cio' che passa al convento. Ho dato una ripassata un po' a tutto, vediamo cosa ne esce.

Ne approfitto per tornare a casa un po' di giorni nel frattempo: dopo 7 mesi di latitanza e' bello tornare qualche giorno a Torino!

Ah, l'esame costa. E300.

lunedì 16 giugno 2008

Un anno dopo, stesso whisky

Questa sera Ivan non e' l'unico che festeggia "Un anno da..".

E' passato un annetto da quando ero stato nella distilleria di Glenfiddich, in quel paesino chiamato Dufftown nella campagna scozzese. In quell'occasione acquistai un bottiglia di whisky di 12 anni, la meno cara che era in vendita: non ero e non sono tutt'ora un appassionato di whisky, lo bevo di tanto in tanto.

Ho iniziato a berne un bicchierino ogni sera, e dopo un po' mi son affezionato a quella bottiglia dalla forma vagamente triangolare ed al cervo stampato sull'etichetta. Mi ha tenuto compagnia fino a quando son partito a Settembre, quando con la fine del whisky e' finita anche l'avventura ad Edinburgh.

Oggi ero a far la spesa settimanale al solito Morrison, quando, curiosamente nel reparto ortofrutticolo, mi vedo una montagna di Glenfiddich di 12 anni scontati a solo £15, circa il 40% in meno del prezzo di listino. Che lo lascio li?

Stasera sono qui che posto, con il bicchierino di whisky ritrovato. Il profumo e il gusto mi fanno tornare in mente tante cose. E mi sento di nuovo ad Edinburgh: alla fine non ci vuole molto.

mercoledì 11 giugno 2008

Mouse senza fili

Non so se son l'unico su questo pianeta ad aver avuto un curioso problema con il mouse wireless. Ora vi spiego.

Possiedo un semplicissimo mouse senza fili, di quelli che si trovano su ebay per pochi centesimi. Quando ero ad Edinburgh usavo il laptop sia in ufficio in universita' sia a casa, e notavo sempre come il mouse funzionasse correttamente in uni ma non nella mia stanza. Il fatto che "non funzionasse correttamente" significa che non prendeva il segnale: le usb del Mac sono sul lato sinistro, ed io essendo destro posiziono il mouse alla destra del laptop. In ufficio non mi dava problemi, a casa non prendeva. Ho sempre creduto che il problema fosse il materiale della scrivania, che o facesse interferenza con il segnale oppure con il lettore ottico della posizione.

Ieri invece ho scoperto che tutto dipendeva dal cavo di alimentazione, e dalla sua posizione. La presa dell'alimentatore e' posta sul lato sinistro, vicino alle prese usb. Quando la presa di corrente a muro sta alla destra del laptop, in genere faccio passare il cavo di alimentazione dietro il computer, facendogli fare una U e collegandolo alla presa. Se invece la presa a muro e' sulla sinistra, il cavo va diritto alla presa senza alcune inversioni.

Bene, contrariamente a quanto si puo' pensare, quando il cavo passa vicino al mouse (cioe' corre dietro il laptop e passa sulla destra del portatile) il mouse prende bene, al contrario non c'e' modo di prendere il segnale. In universita' infatti avevo la presa a destra, mentre a casa a sinistra.